Cosa vedere a Vieste, le migliori cose da fare e da non perdere a Vieste.

Vieste è una cittadina incantevole che sorge sulla punta più ad Est del Gargano. Spiagge dorate, mare dalle acque limpidissime, roccia calcarea dal colore bianco brillante fanno sì che Vieste entri prepotentemente nel cuore dei milioni di turisti che ogni anno raggiungono le sue coste. 

La protettrice di Vieste è Santa Maria di Merino, la quale si festeggia il 9 maggio con una processione caratteristica che parte dalla Cattedrale per raggiungere il Santuario di Merino lungo un percorso di circa 7 Km che si snoda tra la litoranea per Peschici e la spiaggia. Ancor più suggestiva è la processione notturna illuminata da fiaccole, che riaccompagna la statua in Cattedrale tra canti e preghiere. 

Vieste ha un grazioso e caratteristico centro storico, chiamato comunemente Vieste Vecchia, che si estende lungo uno sperone roccioso a picco sul mare. Il borgo si estende dalla spiaggia del Castello, detta anche spiaggia del Pizzomunno, fino a quella di Marina Piccola e comprende anche la sottile lingua di terra di Punta San Francesco. Questa zona di Vieste è caratterizzata dalle sue stradine strette e irregolari, dai gradoni, da case a schiera con i balconi molto vicini fra loro e da caratteristici archi.

All’interno del centro storico, sorgono il Castello e la Cattedrale. Ai piedi della Cattedrale, si trova anche la cosiddetta Chianca Amara, luogo di eccidio di migliaia di Viestani nel 1554 per mano del corsaro Dragut Rais. Non si può visitare il centro storico senza inoltrarsi nelle viuzze a strapiombo sul mare che portano alla Chiesa di San Francesco. A sinistra della Chiesa si può ammirare la Baia di Marina Piccola e l’isolotto di Sant'Eufemia che ospita il Faro. Proseguendo a destra potrete ammirare uno storico trabucco il mare si aprirà immenso davanti ai vostri occhi!! È il posto ideale da dove poter dare il benvenuto ad ogni nuovo giorno e godere dell’alba. Il sole sorgerà dalle acque di questo splendido mare!

Castello Svevo di Vieste

Il Castello Svevo di Vieste sorge a strapiombo sul mare e fu costruito per volere di Federico II nel 1242. Sovrasta Vieste con la sua imponente forma triangolare e la configurazione attuale si deve ad interventi spagnoli attuati tra 1535 e 1559, durante i quali i resti della fortificazione sveva vennero inglobati e trasformati fino a perdere qualsiasi evidenza. Nel 1915 fu bersaglio del cannoneggiamento da parte cacciatorpediniere austriaco Lika.

Attualmente è sede militare e ospita il semaforo della Marina Militare ed un osservatorio dell’Aeronautica. È consentito l’accesso in alcune aree in occasione di mostre e visite guidate.

Torri Costiere e Chianca Amara

Sulla calcarea roccia, a picco sul mare, svettano le storiche Torri costiere risalenti circa alla metà del 1500 che caratterizzano tutta la costa pugliese. Sul territorio garganico furono erette diverse torri dalla base quadrata, per impedire l’invasione e le scorrerie dei pirati e dei corsari che provenivano dal mare, in punti tali che ogni torre potesse essere vista dalla costa e dall'entroterra. Nel momento in cui una torre avesse avvistato una nave nemica, si sarebbero avvisate l’un l’altra accedendo un fuoco, il cui fumo di giorno e il suo bagliore di notte, avrebbe dato l’allarme sia alle altre torri che alla popolazione. Tra le Torri più caratteristiche vi è la Torre di Sfinale, eretta tra il 1568 e 1569, che va ad impreziosire lo splendido paesaggio della spiaggia di Sfinalicchio, che si trova a soli 150 metri dal Camping Village San Michele.

La costruzione delle Torri di avvistamento fu successiva all'assedio del corsaro Dragut Rais del 1554, che più di tutti segnò in modo indelebile la storia di Vieste. Secondo le testimonianze dell’epoca, nel luglio del 1554 la flotta composta da 70 galee capitanate dal corsaro attraccarono sotto lo scoglio di S. Croce e cominciarono l’assedio alla cittadina. Gli abitanti di Vieste si difesero armati e appoggiati dal presidio militare del Castello che rispondeva ai colpi di cannone di Dragut.

L’assedio durò sette giorni e terminò quando alcuni traditori consegnarono il Castello e patteggiarono la resa con la promessa che i cittadini sarebbero potuti fuggire con quanto più argento e oro sarebbero stati in grado di portare. Ma il 15 luglio, non appena i turchi misero piede all'interno delle mura cittadine, incendiarono e devastarono la città. Gli abitanti furono attaccati e depredati, le donne violentate e gli uomini portati sulle navi per essere venduti come schiavi. Chi non riuscì a scappare e a mettersi in salvo fu spacciato perché l’ordine di Dragut era di uccidere chiunque non fosse stato abile per essere trasportato e venduto. Quel giorno, una moltitudine di viestani perì per decapitazione su una roccia ai piedi della Cattedrale, tutt'oggi ben visibile e conservata, che porta il nome di Chianca Amara ovvero Pietra Amara proprio per ricordare questo tragico avvenimento.